Paolo, il padre del titolare del ‘Caffè da Pierpi’, è stato il primo ad entrare questa mattina: il loro bar alla Cona è andato distrutto da un incendio, provocato da un ‘corto’ di una vecchia spinatrice
TERAMO – “Ho fatto il corso antincendio e so che quando succedono queste cose c’è il rischio di qualcosa di ancor peggiore: per questo ho aperto la porta piano piano e mi sono tenuto a distanza. Ho potuto solo telefonare ai pompieri ed ecco qui…”
Paolo Pompilii, Il padre di Pierpaolo che da dieci anni è il proprietario dello storico bar della Cona, diventato con la sua gestione ‘Caffè da Pierpi’, è affranto: è stato lui il primo questa mattina ad aprire mentre divampava il fuoco. Ieri, domenica, l’esercizio aveva funzionato fino alle 13. Questa mattina poco dopo le 6, quando ha aperto la vetrina di ingresso dell’esercizio, una vampata di fuoco è stata liberata dall’entrata di ossigeno: il locale era avvolto dal fumo e rischiava di esplodere. I vigili del fuoco sono arrivati in pochissimo tempo, avendo la caserma molto vicino. e hanno subito fatto evacuare quelle poche famiglie che abitano ai tre piani superiori della palazzina, una decina di persone in tutto, la maggior parte anziani, e hanno provveduto a spegnere le fiamme.
Non c’è niente da salvare all’interno, tutto è andato bruciato in pochi minuti, vista anche l’infiammabilità degli arredi. I pompieri e gli agenti della squadra volante della questura hanno cercato di individuare l’origine delle fiamme per escludere un improbabile gesto doloso: le fiamme potrebbero essere scaturite dal corto circuito di una vecchia spinatrice che si trovava proprio accanto alla vetrina-ingresso. Il fuoco ha impiegato poco ad attecchire e a propagarsi.
Quel che resta in questo ‘affaccio’ sulla strada principale che porta verso l’uscita della città in direzione Montorio, dove spesso i clienti si intrattenevano seduti ai tavolini accostati al muro dell’abitazione, è un ammasso di materiali carbonizzati che andranno rimossi. L’attività è coperta da assicurazione.
